venerdì 18 luglio 2008

Berlusconi: Napoli riportata alla civiltà 58 giorni per una missione impossibile

Napoli - "Ci siamo assunti la responsabilità di fare ciò che nessuno aveva
fatto prima: dopo 58 giorni la Campania e Napoli sono tornate ad essere
luoghi puliti ed ordinati, senza il disastro che ha rovinato la nostra
immagine nel mondo". Silvio Berlusconi traccia soddisfatto il bilancio
dell'emergenza rifiuti, il lavoro messo in campo dal governo a partire dal
giorno suo insediamento e lo fa al termine del Consiglio dei ministri che si
è tenuto nel capoluogo campano, ringraziando per quella che lui definisce
"un'opera di civilta'' il sottosegretario Guido Bertolaso e le forze armate.

"Investigheremo sulle responsabilità" Poi ha sottolineato: nell'emergenza
rifiuti "siamo convinti" che ci siano state cose che "si dovevano evitare e
che ci sono responsbailità che andremo a investigare". Il governo, ha
aggiunto, "é riuscito in una missione che molti ritenevano impossibile"
dimostrando così che queste persone "avevano torto"

Emergenza risolta Il premier aveva già parlato stamani della questio rifiuti
intervendo all'assemblea dell Coldiretti, ricordando di essersi "assunto il
rischio di garantire la risoluzione della tragedia" dei rifiuti già in
campagna elettorale, garantendo che si sarebbe trovata una soluzione entro
il mese di luglio. Detto fatto: il premier ci tiene a sottolineare come il
governo sia stato in grado di riportare il capoluogo campano alla "civiltà
che gli compete". "L'emergenza è finita", assicura. Poi promette: "Bisogna
aspettare tre anni affinché la situazione sia definitiva". Per fare questo
il premier spiega che c'è bisogno di costruire quattro termovalorizzatori.
Nel frattempo, secondo Berlusconi, bisogna far conoscere nel mondo questa
situazione e far passare sulle televisioni le immagini della città ripulita
perchè l'emergenza rifiuti ha creato un grosso danno di immagine al Paese e
adesso bisogna recuperare. Passata l'emergenza ora bisogna affrontare di
petto il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

L'affondo ai democratici Il premier torna, poi, a parlare dei rapporti -
tesi - con l'opposizione ricordando come il governo ha "rispettato la
volontà di cambiare l'assetto politico dell'Italia dando vita ad una
democrazia bipartitica". "Dopo gli attacchi alla legge elettorale il
risultato di quella legge è in Parlamento - spiega il presidente del
Consiglio - fuori le estreme e solo due gruppi, maggioranza e opposizione.
Per un errore dell'opposizione però sono presenti frange estreme e
giustizialiste che molto spesso ci fanno disperare in Parlamento".

Il partito unico Berlusconi loda il risultato delle elezioni che ha portato
a un bipolarismo capace di snellire i lavori deparlamentari e smagrire i
costi della politica. al momento i lavori per la definitiva creazione del
Popolo delle Libertà sono ancora in corso e, per l'inizio dell'anno
prossimo, è in vista lo scioglimento dei partiti. "Insieme alle forze
politiche di centrodestra stiamo dando vita ad un grande movimento che
segnerà la storia politica italiana nei prossimi anni - spiega il presidente
del Consiglio - siamo a buon punto e posso dire che a gennaio 2009 ci
saranno i congressi di scioglimento di Forza Italia, Alleanza Nazionale e la
nuova Dc per dare vita al Popolo della Libertà".


fonte http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=277027

PETROLIO: SCARONI, DAL 2005 AGGRAVIO 1.000 EURO A FAMIGLIA

(AGI) - Roma, 17 lug. - Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, e'
"estremamente preoccupato per l'impatto sui consumatori dei rincari degli
idrocarburi che si sono registrati negli ultimi due anni". E' quanto ha
sottolineato lo stesso top manager nel corso di una conferenza stampa,
spiegando che "se si sommano gli aumenti dei carburanti agli aumenti del gas
domestico e a quelli dell'elettricita' per la quota prodotta da idrocarburi,
l'aggravio per una famiglia media italiana, rispetto al 2005, e' di mille
euro".

Scaroni ha aggiunto che "se si considerano anche gli aggravi delle rate dei
mutui e dei prodotti alimentari nella migliore delle ipotesi si produce uno
spostamento dei consumi rilevante perche' i consumatori a qualcosa devono
rinunciare". Il numero uno di Eni ha poi indicato che c'e' da considerare
anche la questione "che cosa faranno i paesi produttori con cosi' tanta
cassa". Questa, ha proseguito, "non e' una ragione di preoccupazione, ma
certo ci fa pensare che, se i rincari continueranno a lungo, il mondo
occidentale tra dieci anni sara' molto diverso da quello di oggi". (AGI)

TRASPORTI:FEDERMOBILITA',CON CARO GASOLIO -30% ENTRATE REGIONI

(AGI) - Roma, 17 lug. - Il carocarburante ha ridotto le entrate per i
trasporti delle regioni in misura del 30%. E' la denuncia lanciata da
Federmobilita', l'associazione che riunisce gli assessori ai trasporti di
Regioni, Province e Comuni, nel corso della conferenza stampa organizzata
per lanciare un nuovo piano per i trasporti in Italia. "L'aumento del
petrolio - ha spiegato Ennio Cascetta, coordinatore della Commissione
Mobilita' della Conferenza delle Regioni e Assessore ai Trasporti della
Regione Campania - porta piu' passeggeri sui mezzi pubblici, ma riduce le
entrate delle regioni legate alle accise sul carburante: in un anno sono
calate del 30%. Prevediamo di incassare 170 milioni in meno su 500 disposti
dall'ultima Finanziaria. E' emergenza per il settore - ha aggiunto - serve
una mobility tax, un nuovo modo di concertare con il Governo per finanziare
il trasporto nelle citta'". Da gennaio a giugno, spiega l'associazione, il
consumo di carburante ha subito una riduzione del 10,5% (e di conseguenza
anche le entrate legate alle accise), mentre i passeggeri su mezzi pubblici
sono aumentati tra il 5 e il 15 %. Gli assessori e le aziende di trasporto
rappresentate da Asstra e Anav hanno anche chiesto al Governo di stralciare
dalla manovra economica la riforma dei servizi pubblici locali. "E'
difficile trovare degli aggettivi per quel testo - ha detto Alfredo Peri,
presidente di Federmobilita' e assessore ai trasporti dell'Emilia-Romagna -
Non ha nessuna logica e per i trasporti e' un passo indietro di dieci anni:
se passasse quel provvedimento porterebbe al blocco totale delle gare e a
una grande mole di contenzioso". Nel corso dell'incontro e' stato presentato
al Governo, rappresentato dal sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo
Giachino, un piano pluriennale di rilancio della mobilita' proposto da
Federmobilita' e condiviso dalla Commissione Mobilita' della Conferenza
delle Regioni, dall'Upi, dalla Consulta Anci per la mobilita' sostenibile,
da Assoporti, da Asstra, da Anav, dalla Consulta Nazionale della Sicurezza
Stradale, da Tts Italia, da Anie, da Mus, da Adiconsum e dall'Associazione
familiari vittime della strada. Il piano chiede la riapertura immediata del
tavolo presso la Presidenza del Consiglio, avviato lo scorso anno, per
proseguire nel processo di riassetto della mobilita' pubblica e per un
"nuovo patto della mobilita'" che dovrebbe passare attraverso un sistema
rinnovato di finanziamento per i trasporti, regole condivise per promuovere
la liberalizzazione del trasporto pubblico locale, l'integrazione tra le
diverse realta' territoriali per la programmazione dei servizi, l'
introduzione di nuove tecnologie, maggiore attenzione ai problemi delle
ferrovie regionali e dei collegamenti marittimi e una nuova stagione per il
sistema portuale. (AGI)

mercoledì 16 luglio 2008

MULTE: CODACONS, RICORSI A GIUDICE PACE 180 MILA NEL 2008

(AGI) - Roma, 16 lug. - Rischiano il 'black out' gli Uffici del Giudice di
Pace per i ricorsi contro le cartelle esattoriali: se nel 2007 sono stati
120 mila a fine anno salgono a 180 mila e quelli al Prefetto da 600 a 900
mila.

A ribadire la drammatica situazione, gia' denunciata dalla Federconsumatori,
e' il Codacons di Carlo Rienzi, per il quale "l'elevata mole dei ricorsi
presentati a fine anno avra' costi sociali enormi e blocchera' gli uffici
giudiziari: un caos che non ha precedenti in nessun paese e che puo' essere
risolto solo annullando tutte le contravvenzioni elevate nel corso del
2008?.

E Rienzi prima si rivolge al Sindaco Alemanno e al Prefetto Mosca perche'
azzerino tutte le multe per evitare una paralisi degli uffici giudiziari e
un costo enorme per la collettivita' e poi annuncia un esposto alla Corte
dei Conti perche' si apra una indagine per "verificare le responsabilita'
degli errori", che portano gli automobilisti a presentare una valanga di
ricorsi al fine di far valere i propri diritti lesi.

Nei primi sei mesi del 2008, la Ferconsumatori ha ricevuto 2 mila richieste
di aiuto e tutela da cartelle 'pazze' e comunque difettose emesse da
Equitalia SpA, con importi da 200 a 1500 euro che, se non corrisposti nei
termini fissati, fanno scattare o il fermo amministrativo o l'ipoteca o il
pignoramento. E delle 2mila richieste, circa 800 si sono risolte in un
consiglio; 700 con chiarimenti da richiedere, ma 150 sono diventate ricorsi
al Giudice di Pace.

"E' assurdo emettere cartelle per multe regolarmente pagate dall'
nteressato - dice Paielli - ci sono capitati non un solo caso ma il 20% dei
150 ricorsi al Giudice di Pace: pure chi ha regolarmente pagato la multa non
ha altra scelta che appunto ricorrere al Giudice di Pace". Gli uffici di
Equitalia Spa, che ha l'incarico dal Comune di Roma di riscuote le multe,
"sono off-limits per i consumatori: a chi chiede documentazione delle
notifiche - precisa Paielli - delle cartelle si risponde nei casi migliori
non li abbiamo se non noi non possiamo esibirli". E chi ha pagato, a suo
tempo, quanto si chiede ancora di pagare o chi ha avuto dalla Prefettura la
multa cancellata la multa per la quale si chiede il pagamento "non ha altra
via che il ricorso al Giudice di Pace", conclude Paielli per il quale "chi
paga ed amaramente errori, disguidi e mancanza di comunicazione tra gli
Uffici Pubblici e' il consumatore indifeso". (AGI)

AUTO: PROMOTOR, IN EUROPA PEGGIORAMENTO SECONDA META' 2008

(AGI) - Roma, 16 lug. - La situazione del mercato europeo dell'auto e'
destinata a farsi piu' pesante nella seconda meta' del 2008: e' il Centro
Studi Promotor a confermare che anche per il mercato europeo dell'auto, che
aveva iniziato il 2008 all'insegna della stagnazione, si apre una fase di
serie difficolta', come per tutti gli altri grandi mercati mondiali a
motorizzazione avanzata. Un cocktail di elementi negativi sta infatti
fortemente penalizzando la domanda di autovetture in Europa. Dalle
rilevazioni ufficiali sul clima di fiducia dei consumatori e delle imprese
manifatturiere nell'area euro emerge che prosegue il calo degli indicatori
iniziato a meta' 2007. La ripresa del processo inflazionistico sta inoltre
penalizzando in particolare i percettori di redditi piu' bassi in quanto
riguarda i consumi di base (alimentari e carburanti). Il ricorso al credito
al consumo si e' fatto piu' costoso e piu' difficile per la crescita delle
insolvenze. Le prospettive per l'economia appaiono quantomeno problematiche
e si sta diffondendo tra l'opinione pubblica la convinzione che il peggio
debba ancora venire.

In questo quadro, prosegue Promotor, non mancano tuttavia nel mercato
europeo dell'auto situazioni, anche importanti, in controtendenza. In
particolare dai dati diffusi oggi emerge che tra i grandi mercati del
continente tiene il mercato francese (+1,5% in giugno; +4,5% nel primo
semestre) e tiene anche il mercato tedesco (+1%; +3,6%). Il mercato francese
beneficia pero' di un nuovo sistema di tassazione legato alle emissioni che
ha impresso una forte spinta alla domanda di auto piccole, mentre per il
mercato tedesco il 2008 si confronta con un 2007 particolarmente debole. Gli
altri tre grandi mercati del continente accusano pesanti difficolta'. In
Spagna le immatricolazioni fanno registrare in giugno un calo del 30,8%, in
Italia la contrazione e' del 19,5% e nel Regno Unito e' del 6,1%.

Significativo nei dati di giugno e' anche il nuovo calo delle vendite nei
paesi nuovi membri dell'Unione Europea in cui il processo di motorizzazione
di massa sta decollando sia attraverso le immatricolazioni di veicoli nuovi
che con l'importazione di auto usate. A fine aprile nel complesso di questi
paesi si registrava una crescita dell'11,3% delle vendite di auto nuove, in
maggio vi e' stata una contrazione del 4,2% e in giugno vi e' una nuova
contrazione del 3,7%. Il consuntivo del primo semestre evidenzia cosi' una
crescita contenuta nel 4,1%. (AGI)

AUTO: ANFIA,MERCATO FRENA MA MARCHI NAZIONALI MIGLIORANO QUOTA

(AGI) - Roma, 16 lug. - In Europa la performance migliore e' quella della
Francia, che riporta una crescita dell'1,5% nel mese e chiude il semestre a
+ 4,5%. Un mercato che si presenta dunque in buone condizioni. Dopo una
partenza d'anno negativa, probabilmente dovuta all'incertezza suscitata dall
'introduzione della formula bonus-malus, si e' registrata una buona ripresa,
caratterizzata da tassi di crescita elevati (+ 15% ad aprile) e
inframmezzata solo da un lieve calo nel mese di marzo - che pero' ha
scontato 2 giorni lavorativi in meno rispetto a marzo 2007. A seguire, il
mercato tedesco, con un + 1% nel mese, risultato allineato a quello di
giugno 2007, e + 3,6% da inizio anno, soddisfacente consuntivo di un
semestre che totalizza quasi 60.000 immatricolazioni in piu' rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. Dopo la crisi riportata nel 2007, si puo'
dire che nei primi 6 mesi dell'anno in corso la Germania ha recuperato
almeno in parte i volumi persi nel secondo semestre dell'anno precedente.
Una performance che colloca questo Paese nuovamente in testa alla classifica
dei principali mercati europei, seguito da Italia, Regno Unito, Francia e
Spagna. Francia e Germania, inoltre, sono gli unici due Paesi che, in
giugno, registrano un trend positivo sia nel mese che nel semestre.

Proseguendo nell'analisi, il Regno Unito riporta la flessione piu' marcata
da inizio anno: - 6,1% nel mese, in accordo con le previsioni dell'
associazione nazionale dei costruttori inglesi, secondo la quale nella
seconda parte dell'anno il mercato scendera' a livelli ancora piu' bassi
viste le condizioni economiche in generale peggioramento, con consistenti
cali del PIL e dei consumi privati e con la continua corsa al rialzo dei
prezzi. In crescita, infatti, il prezzo dei carburanti e, in generale, i
costi che le famiglie si trovano a dover sostenere, fenomeni a cui consegue
un abbassamento del livello di fiducia dei consumatori che a sua volta si
riflette sul livello della domanda di auto nuove.

Chiude la classifica il mercato spagnolo, che perde quasi il 31% nel mese,
pari a oltre 50.000 immatricolazioni in meno rispetto a giugno 2007. La
chiusura del primo semestre si attesta a -17,6%, con una perdita di circa
150.000 unita' rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. L'associazione
nazionale dei Costruttori spagnoli individua, tra le cause della deludente
performance, il deterioramento della situazione economica congiunturale, la
forte diminuzione dei consumi privati e il notevole incremento dell'
inflazione, a cui si aggiungono un preoccupante aumento della disoccupazione
e un generale peggioramento delle condizioni creditizie.

Concludendo, analogamente a quanto avvenuto nel mese di maggio, in un
contesto di calo complessivo dei volumi, nell'area dell'Europa occidentale
le marche italiane migliorano la propria quota nel mese, passando dal 7,9%
di un anno fa all'8%.

Nel semestre, inoltre, la quota si consolida all'8,4%, con oltre 647.000
unita' immatricolate. (AGI) Red 161244 LUG 08

martedì 15 luglio 2008

PETROLIO: BERLUSCONI, PRESTO INCONTRO PRODUTTORI-CONSUMATORI

(AGI) - Roma, 15 lug - Silvio Berlusconi insiste: e' "urgente" un incontro
fra Paesi produttori e consumatori per calmierare il prezzo del petrolio,
altrimenti ai Paesi consumatori "non restera' che far avanzare a tappe
veloci un piano di realizzazione di nuove centrali nucleari, oltre al
risparmio energetico ed ad altre energie alternative al combustile fossile"
.(AGI)

TLC: ADUC, RELAZIONE AGCOM SPECCHIO DI UN DISASTRO

(AGI) - Firenze, 15 lug. - La relazione annuale sull'attivita' svolta dall'Autorita' di Garanzia sulle Comunicazioni (Agcom) e' lo specchio del disastro tlc nel nostro Paese. E' quanto si legge in una nota dell'Aduc. "Nel leggere le tabelle ci abbiamo ritrovato tutti i problemi che quotidianamente ci vengono segnalati e che pubblichiamo nella rubrica "Cara Aduc" sul nostro sito Internet, problemi che spesso diventano l'incubo degli utenti e il disastro economico degli stessi e dell'intero Paese - prosegue la nota. - In cima a tutto Telecom, sia, ovviamente, perche' e' il piu' grande operatore e sia perche' e' l'operatore che piu' massicciamente e sistematicamente considera i propri clienti come polli da spennare (con buoni emuli anche negli altri operatori)". "Tutto questo in un contesto in cui le procedure per rivalersi sono quasi inesistenti e fortemente penalizzanti gli utenti. A partire dall'obbligo di dover prima di tutto tentare una conciliazione in sede di Corecom regionale: conciliazione dove gli operatori spesso non si presentano e in cui conciliano solo quando "l'hanno fatta grossa" e i loro azzeccagarbugli non sono riusciti a mascherarla bene - dice ancora l'Aduc - .La filosofia generale degli operatori e' di essere consapevolmente illeciti, tanto le sanzioni sono cosi' basse e rare che vale la pena pagarle perche' il guadagno dell'operazione illecita e' stato comunque maggiore; non solo, ma trattandosi spesso di illeciti di piccoli importi su milioni di utenti, sono pur sempre pochi coloro che per una manciata di euro sono disposti a spenderne molti di piu' (in tempo e denaro) per farsi valere". "La relazione annuale dell'Agcom e' lo specchio di quella dell'anno scorso, dove gia' si manifestavano questi fenomeni in crescita e che oggi sono diventati la presa d'atto di un "sistema di garanzia" che garantisce solo la continuita' degli illeciti sugli utenti - prosegue il comunicato -. La soluzione non e' dietro l'angolo e non e' neanche nel trasferire, come fa intendere l'Autorita', molte azioni alle associazioni di consumatori. Queste ultime, a nostro avviso, e' bene che siano altro dal potere politico/amministrativo e giudiziario e svolgano l'esclusiva funzione di raccolta e consulenza ai cittadini, altrimenti (vedi sindacati, specialmente quelli confederali) si trasformeranno a loro volta in cinghie di trasmissione del potere: la loro autonomia e' funzionale alla loro capacita' di essere voce dei cittadini". "Allo stato, lanciamo solo due richieste all'Autorita' e al legislatore: 1) multe piu' salate e commisurate al danno provocato e all'illecito guadagno e 2) tempi quasi immediati (sono frequentissimi i casi di chi avvia una procedura di controversia e ci rinuncia per i tempi jurassici)", conclude l'Aduc. (AGI)

CIBI ADULTERATI: I FORMAGGI DOP DIFENDONO LA LORO DIVERSITA'

(AGI) - Cremona, 15 lug - Di fronte a queste garanzie, tuttavia - evidenzia il Consorzio - il consumatore preferisce talvolta un formaggio generico o, addirittura, un formaggio fuso, il cui prezzo, peraltro, e' spesso superiore o allineato a quello dei prodotti D.O.P. Si arriva cosi' ad un vero e proprio paradosso per la grande realta' economica rappresentata dalla produzione dei formaggi D.O.P. Un settore che tiene alta la qualita' dei prodotti in Italia e nel mondo: tutti coloro che lavorano per offrire il meglio vedono svilito il proprio impegno a causa di un solo denominatore comune: la furbizia legata all'arbitrio e a volte anche al prezzo. E' necessario dunque che il consumatore, sia sempre piu' informato e operi le sue scelte su criteri che salvaguardano la sua salute e quella dei propri figli, senza infliggere a se stessi un cocktail insalubre, come nel caso trattato dalle cronache di questi giorni.

Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana esorta tutte le Associazioni dei produttori, dei consumatori, gli Enti pubblici ed i Consorzi di tutela a mantenere alto il livello di controllo e di comunicazione affinche', sempre con maggior frequenza, "il pubblico consumatore venga informato di quanto il sistema delle Denominazioni di Origine sia un poderoso sbarramento a quel modo scorretto di operare che, assai spesso, ci vede inerti spettatori, se non preventivamente informati".

Costituito nel 1975, il Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha sede a Cremona. Tra i suoi compiti, quelli di fornire servizi di tutela e di vigilanza e volti a migliorare la qualita' del prodotto e la commercializzazione. Grande importanza e' quindi attribuita all'attivita' di ricerca e sviluppo, alla formazione per gli associati e alla promozione internazionale. Dal 1996, il Provolone Valpadana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) da parte dell'Unione Europea.(AGI)

ENERGIA: PIANETTA, BENE SCAJOLA SU RIFORMA AUTHORITY IN DDL

(AGI) - Roma, 15 lug. - "Bene il ministro Scajola" che ha ipotizzato l'
inserimento della norma per la riforma dell'Authority per l'Energia "dal
decreto legge al Disegno di Legge". Cosi' il deputato del Pdl, Enrico
Pianetta dopo la dichiarazione del ministro Scajola. Pianetta, che aveva
mosso rilievi all'emendamento della Lega Nord spiega che con il passaggio in
disegno di legge "vi e' la possibilita' di rafforzare l'Autorita' inserendo
nuovi strumenti per dar modo ai consumatori di poter interagire direttamente
con l'Authority nella finalita' del risparmio energetico per le famiglie".
(AGI)

CIBI ADULTERATI:ZAIA,PER FORMAGGI CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE

(AGI) - Bruxelles, 15 lug - La vicenda dei formaggi adulterati sui quali la
Germania aveva chiesto di inserire, tra le varie del Consiglio, un'
informativa da parte italiana e' stata al centro dell'incontro fra il
Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia e il collega tedesco Horst
Seehofer. I due hanno convenuto che le reciproche relazioni tra Italia e
Germania sui prodotti alimentari debbano essere improntate alla massima
informazione e trasparenza. Ascoltate le ragioni del Ministro Zaia, Seehofer
ha convenuto come i rispettivi Ministeri dovranno comunicare direttamente se
e quando ci fossero, dall'una o dall'altra parte, problemi che potrebbero
riguardare la salute dei cittadini.

Zaia ha quindi spiegato al collega tedesco che ne' il Ministero della
Salute - direttamente coinvolto - ne' il Ministero dell'Agricoltura avevano
informazioni poiche' la Magistratura italiana aveva secretato gli atti dell'
inchiesta.

"Siamo assolutamente convinti - ha affermato Zaia - che la salute dei
cittadini sia il primo valore a cui qualsiasi Governo debba tenere. E ne
siamo tanto convinti che, insieme con il Ministero della Salute, ci
costituiremo parte civile nelle eventuali azioni penali contro coloro i
quali hanno cosi' vistosamente danneggiato il sistema Italia e la sua
politica di difesa delle eccellenze. Dobbiamo difendere i consumatori
italiani di tutto il mondo e i produttori seri - ha concluso Zaia - . Lo
ripeto ancora una volta: chi adultera il cibo va trattato come un criminale"
.(AGI)

PREZZI: TORINO, IL 17 LUGLIO PRESIDIO SINDACATI E PENSIONATI

(AGI) - Torino, 15 lug - "Fermiamo questa ingiustizia". E' lo slogan della manifestazione dei sindacati dei pensionati e di Cgil, Cisl e Uil di Torino, in programma, il prossimo 17 luglio, davanti alla prefettura, per denunciare "la grave situazione di famiglie di pensionati e di lavoratori dipendenti, che vedono, ogni giorno, falcidiato il potere d'acquisto dei redditi, tra i piu' bassi d'Europa". I sindacati chiedono al governo che "cambi la manovra finanziaria e apra la trattativa con Cgil, Cisl e Uil, sulla base delle piattaforme sindacali su fisco, contratti, tavolo per la rivalutazione delle pensioni, casa, prezzi, tariffe, legge e fondo per la tutela della non autosufficienza" e alle regioni e agli enti locali "di adottare politiche fiscali, tariffarie e dei servizi sociali e delle aziende pubbliche locali che sostengano il potere d'acquisto". I rappresentanti dei sindacati torinesi incontreranno il prefetto per "denunciare la gravita' della situazione"; "far conoscere le proposte del sindacato" e "aiutare e sostenere le iniziative tra istituzioni, associazioni di categoria, camere di commercio, associazioni dei consumatori per una piu' attenta rilevazione dei prezzi, per un monitoraggio della loro evoluzione e per un'efficace calmierazione degli stessi".(AGI)

ASSICURAZIONI: SCAJOLA, UN TAVOLO CON ANIA SU PROBLEMI SETTORE

(AGI) - Roma, 15 lug. - Il ministero dello Sviluppo economico e l'Ania, l'
associazione delle assicurazioni, costituiranno un tavolo di confronto sui
problemi del settore. L'annuncio e' stato dato dal ministro Claudio Scajola
al termine di un incontro con il Comitato esecutivo Ania che si e' tenuto
oggi al Ministero.

"L'assicurazione - ha dichiarato Scajola - puo' fare molto per contribuire
alla competitivita' del sistema produttivo, soprattutto in un momento in cui
il Paese e' chiamato ad affrontare e gestire grandi cambiamenti e ad
investire sul futuro. Ritengo inoltre che possa e debba dare un contributo
importante sia per contrastare il carovita, proseguendo nell'azione gia'
intrapresa di contenimento della dinamica dei premi assicurativi, sia per
integrare il sistema del welfare e contribuire cosi' ad alleggerire le
crescenti pressioni che si stanno manifestando a carico dei conti pubblici".

Una nota del dicastero spiega che nel corso dell'incontro il Presidente dell
'Ania, Fabio Cerchiai, ha presentato al ministro l'iniziativa del "Patto per
i giovani", promosso da Ania, Associazioni dei Consumatori e Polizia
Stradale, che intende responsabilizzare i giovani guidatori, offrendo loro
significative riduzioni del prezzo della rc auto a fronte dell'impegno a
rispettare le regole del Codice della Strada. Cerchiai ha poi ribadito la
disponibilita' delle compagnie a finanziare un'agenzia pubblica per
contrastare il fenomeno delle frodi nelle assicurazioni. Si tratta di un
intervento urgente, ha sottolineato, senza oneri per lo Stato.

Per quanto il risarcimento diretto, la nota evidenzia che e' stato condiviso
un giudizio "sostanzialmente positivo" sulla qualita' e alla tempestivita'
del servizio per gli assicurati. L'Ania ha sottolineato l'opportunita' di
introdurre modifiche tecniche relative al sistema di compensazione fra
imprese. Riguardo alla norma che vieta le clausole di esclusiva nei mandati
agenziali, da parte di Ania e' stato ribadito che essa "non solo non sta
dando i risultati auspicati, ma si sta rivelando controproducente, perche'
non favorisce lo sviluppo di consulenti assicurativi indipendenti e sta
determinando rilevanti aumenti di costi a carico delle compagnie".

Sono state infine analizzate alcune delle problematiche relative alla
riforma del bonus/malus, con particolare riguardo alla norma che vieta alla
compagnie di applicare il malus nel caso di responsabilita' congiunta al
50%. "Si tratta di una norma - ha detto Cerchiai - che incentiva
comportamenti scorretti che possono danneggiare l'intera collettivita'".
(AGI)

domenica 13 luglio 2008

Mutui: niente salvataggio per Fannie Mae e Freddie Mac e i titoli colano a picco

Il governo americano non ha in mente il commissariamento per la Federal
National Mortgage Association e la Federal Home Mortgage Corporation
(conosciute ai più come Fannie Mae e Freddie Mac), le due agenzie a garanzia
pubblica specializzate nei mutui ipotecari. Lo ha detto il segretario al
Tesoro americano che ha smentito le voci che davano per probabile il
salvataggio delle due maxi agenzie parastatali. «La nostra missione è
aiutare le due agenzie (che insieme garantiscono circa la metà dei12 mila
miliardi di dollari di mutui immobiliari contratti dagli americani ndr.)
nella loro forma attuale». Era stato il New York Times a dare la notizia
secondo cui Washington stava pensando a un salvataggio d'emergenza per
mettere al riparo le due più grosse società statunitensi specializzate in
mutui. Un'opzione sollevata ieri, giovedì 10 luglio, dopo che l'ex
responsabile della Federal Reserve di St Louis William Poole aveva lanciato
l'allarme sul possibile rischio insolvenza dei due colossi del credito. Alla
notizia i titoli delle due agenzie di mutui immobiliari hanno reagito
negativamente. Fannie Mae, a un'ora dall'apertura di Wall Street, sta
perdendo il 35%, a quota 4,67 dollari, livelli che non si vedevano da 17
anni. Freddie Mac ha fatto peggio (-41%). Le azioni sono scese a 3,36
dollari. A penalizzare fortemente il titolo è anche il downgrade
dell'agenzia di rating Standard & Poor's.che ha abbassato il suo giudizio da
«sell» a «strong sell» sulla prima, con prezzo obiettivo abbassato da 6 a 2
dollari. Per Fannie Mae taglio da «hold» a «sell», con target da 15 a 4
dollari.

Secondo Howard Shapiro, analista della società naewyorkese Fox-Pitt, per
essere considerate insolventi, Fannie Mae e Freddie Mac dovrebbero riportare
svalutazioni rispettivamente per 40 e 37 miliardi di dollari.

Fonte
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/mut
ui-salvataggio-freddiemac-fanniemae.shtml?uuid=36b20276-4f1b-11dd-9d8b-8f971
4c30f74&type=Libero

Crisi dello shopping, saldi e discount: quali consigli per risparmiare?

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Ieri i negozianti e gli esercenti del Mercato comunale di Milano ci hanno parlato del calo dei consumi e qui potete rivedere le videointerviste. Ma cosa ne pensano i consumatori?

Per loro i prezzi sono aumentati, al contrario del potere d'acquisto di salari e stipendi (sopra) e suggeriscono alcuni accorgimenti per risparmiare sulla spesa. Consigliano di controllare i prezzi di frutta e verdura, gli alimenti più cari della stagione. Particolare attenzione anche alle promozioni e all'acquisto di quantità di prodotto adeguate ma non eccessive, senza porre troppa attenzione alla marca, mentre i discount si confermano i punti preferiti per l'acquisto dei generi alimentari.

Per quanto riguarda il caro benzina, i cittadini sono ormai attenti ai consumi visto  che la spesa per il carburante incide in modo sensibile sul bilancio familiare. Molta attenzione anche sulle bollette della luce e del gas. Nonostante l'installazione dei riduttori, infatti, diminuisce la quantità consumata ma non l'importo in bolletta.

Ma quali sono i settori interessati dal crollo dei consumi? Secondo il rapporto Istat, sono diminuiti gli acquisti di scarpe (-6%), abbigliamento (-5%) e giocattoli (-4,9%), seguiti da casalinghi (-4,2%), cartoleria, giornali e utensili per la casa (tutti a -3,4%), gioielli (-2,8%) e cosmetici (-2,7%). A soffrire meno della crisi sono i consumi alimentari, diminuiti in media dello 0,8%, mentre i beni non alimentari calano in media del 3,4%.

Per approfondire l'opinione dei consumatori, su Milano2.0 potete vedere le video interviste che abbiamo realizzato ieri sera durante la notte dei saldi. Cliccate qui per vederle! 

 

http://economiaefinanza.blogosfere.it/

Europa in Rosso: Petrolio sopra 147 dollari, Borse a picco

Nuovo massimo storico per il barile. Listini in forte calo, pesano i timori
sulla tenuta dei colossi dei mutui

NEW YORK - I rinnovati timori sulla tenuta dei colossi Usa dei mutui Fannie
Mae e Freddie Mac e i nuovi record raggiunti dalle quotazioni del petrolio
hanno provocato una vera e propria bufera - l'ennesima - sui mercati
finanziari internazionali, con nuovi, pesanti cali generalizzati sulle
principali Borse internazionali.

LA CORSA DEL GREGGIO - Il greggio ha aggiornato ancora i record storici,
superando per la prima volta i 147 dollari al barile a New York, con un
primato a quota 147,27. A nuovi massimi anche il Brent che a Londra ha
raggiunto i 147,25 dollari al barile. A far impennare i prezzi, i timori di
un deficit delle forniture per uno sciopero minacciato in Brasile, le
tensioni in Medioriente e in Nigeria.

BORSE IN FORTE CALO - Nel frattempo, per le piazze finanziarie mondiali è
stata una giornata di passione: un vero e proprio «venerdì nero» per tutte
le Borse europee, che hanno chiuso in forte e generalizzato calo. L'indice
DjStoxx dei 600 titoli maggiori quotati sui listini del Vecchio Continente
ha accusato un ribasso del 2,73%, pari a 178 miliardi di euro di
capitalizzazione bruciati nella sola seduta odierna.

EUROPA IN ROSSO - Le Borse continentali hanno pagato pegno: Francoforte ha
perso il 2,41%, Parigi il 3,09% mentre Londra ha lasciato sul terreno il
2,69%. A Milano il Mibtel ha perso il 2,48% e l'S&P/Mib il 2,68%. Pesanti i
cali in tutti i comparti, resistono in parte solo gli energetici. A Piazza
Affari, segno più per Saipem (+1,98%) e Tenaris (+1,7%), mentre crolla Buzzi
Unicem (-7,9%). In rosso anche Mediolanum (-5,83%) e Atlantia (-5,40% a
17,676 euro). Fiat (-4,25% a 9,578 euro), si è allontanata dalla soglia dei
10 euro. Pesanti vendite anche su Telecom Italia (-4,24% a 1,287 euro).

GIÙ WALL STREET - Wall Street ha chiuso in calo spinta al ribasso dai timori
sullo stato di salute delle due principali società parastatali che
garantiscono i mutui immobiliari Fannie Mae e Freddie Mac e dal nuovo picco
del costo del petrolio. Il Dow Jones ha perso l'1,14 per cento chiudendo a
quota 11.100,54 punti. Il Nasdaq ha ceduto lo 0,83 per cento per finire le
contrattazioni a 2.239,08 punti. Fannie Mae e Freddie Mac in caduta libera
sono arrivati a perdere circa il 50%. Già molto indeboliti dalla crisi, le
due società hanno quasi dimezzato il valore in Borsa sulla scia delle
indiscrezioni secondo cui potrebbero essere messi sotto tutela governativa.
Dall'inizio dell'anno Freddie ha perso oltre l'87% e Fannie più dell'81%. I
due giganti del credito immobiliare sono sotto tiro da lunedì, per i timori
di crack dopo gli allarmi lanciati sui loro livelli di patrimonializzazione.

TUTELA GOVERNATIVA - Giovedì l'ex responsabile della Fed di Saint Louis,
William Poole, ha detto che potrebbero essere insolventi e avere quindi si
aprirebbe la necessità di un salvataggio governativo. Un loro collasso, in
quanto società «sponsorizzate» dal governo, è fuori questione. Secondo il
New York Times, l'amministrazione Bush potrebbe metterli sotto tutela del
governo con un regime definito di «conservatorship». Questo, secondo gli
analisti, azzererebbe o quasi il valore dei titoli. Senza contare che - come
avvertono alcuni economisti - l'operazione comporterebbe il trasferimento
del debito delle due società nei conti federali. Le due cosità non sono
formalmente legate al governo Usa, ma dispongono di una linea di credito
garantita dall'amministrazione che permette loro di accedere a finanziamenti
a tassi inferiori rispetto alle altre banche o organismi di credito
immobiliare. La loro missione è di «fornire liquidità, stabilità e
accessibilità al mercato immobiliare».

L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO - Il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson,
nel tentativo di riportare la calma tra gli investitori, che danno evidenti
segnali di nervosismo sullo stato di salute finanziaria di Fannie Mae e
Freddie Mac, ha dichiarato che l'obiettivo primario del governo è
assicurarsi che le due agenzie semigovernative che erogano mutui a tassi
agevolati mantengano la struttura attuale. «Il nostro obiettivo primario è
sostenere Fannie Mae e Freddie Mac e fare in modo che mantengano la
struttura attuale, in modo da potere portare a termine gli obiettivi
importanti che si sono prefissate», ha detto Paulson, cercando di riportare
la calma a Wall Street, dove gli investitori tremano a causa della crisi che
ha investito le due agenzie, il cui ruolo nel mercato immobiliare è
cruciale. Le due agenzie detengono o garantiscono mutui valutati
complessivamente 5.000 miliardi di dollari, oltre la metà dei 9.500 miliardi
di debito degli Stati Uniti. La principale paura degli investitori riguarda
le ripercussioni che un eventuale collasso di una o entrambe le agenzie
potrebbe avere sull'intero sistema finanziario e sull'economia americana.

http://www.corriere.it/economia/08_luglio_11/petrolio_record_2d18ea72-4f39-1
1dd-932f-00144f02aabc.shtml

Non ce la si fa più!! Benzina, nuovi rincari per verde e diesel: a quota 1,60 euro

Nuovi rincari per i prezzi dei carburanti. Spinti dal caro-greggio benzina e
gasolio sfiorano
ormai quota 1,60 euro al litro. Da quanto si apprende da fonti di settore,
infatti, con gli aumenti scattati oggi, sabato 12 luglio, il prezzo di verde
e diesel si è portato, in alcune pompe di benzina, a 1,558 euro al litro.
Da quanto risulta a far scattare i nuovi aumenti è stata Agip. Già nei
giorni scorsi si era registrata sui listini dei prezzi che le compagnie
consigliano ai propri gestori una serie di aumenti che avevano portato i
prezzi ad infrangere la soglia degli 1,55 euro al litro. A pesare
sull'andamento del costo dei carburanti sono le quotazioni del petrolio, che
nelle ultime settimane continuano ad avere impennate e che anche ieri sono
schizzate ad un nuovo picco, superando i 147 dollari al barile, un livello
mai raggiunto prima. Con i nuovi rialzi di oggi la benzina e il gasolio
puntano
ormai verso la soglia di 1,60 euro al litro. Il pieno di un'auto di media
cilindrata arriva a costare quasi 78 euro.

Approfondimenti su
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/pet
rolio-nuovo-record.shtml?uuid=6daba8ac-4fef-11dd-b867-c457b846b38b&type=Libe
ro

domenica 6 luglio 2008

Assicurazioni online

Di seguito riportiamo i maggiori siti web per la realizzazione di preventivi
di assicurazioni auto e moto online


http://www.onlinear.it


http://www.directline.it


https://www.genertel.it


il seguente sito web invece è un valido strumento per confrontare i prezzi
delle principali assicurazioni online: http://www.6sicuro.it/

«Necessaria la decisione Bce» Draghi: così proteggiamo i salari

 

La Banca centrale europea non aveva alternative all'aumento dei tassi d'interesse. «È stata presa una decisione necessaria, all'unanimità, e ampiamente anticipata dai mercati», dice il governatore di Bankitalia Mario Draghi, nel corso di un intervento a Modena.
Draghi, che ha concorso alla scelta di aumentare i tassi in qualità di componente del Consiglio della Bce, spiega nel dettaglio i motivi che hanno spinto la banca a una decisione impopolare, ma a suo dire necessaria. «I tassi d'inflazione erano già in autunno sopra il 3%; adesso sono oltre il 4% e in alcuni Paesi dell'area euro ben oltre il 5% - argomenta Draghi -; se poi prendiamo in considerazione alcuni beni di largo consumo familiare, il dato è molto più marcato. Pensavamo che gli aumenti, derivanti dal petrolio e da altri beni di base, fossero temporanei. Quando si è capito che i rischi aumentavano - aggiunge - la decisione è stata necessaria, anche perché lasciare che aumentasse il tasso d'inflazione a medio termine significava erodere ancora il potere d'acquisto dei salari».
Decisione necessaria, dunque, anche se «penosa» nel breve termine, conclude Draghi, e comunque non eludibile in base al mandato anti-inflazione della Bce. Lo stesso presidente della Commissione europea, Manuel Durao Barroso, difende l'operato della Banca centrale di Francoforte. «Sarebbe stato molto difficile per la Bce non prendere la decisione di alzare i tassi, non c'era altra scelta. Una decisione diversa - spiega Barroso - sarebbe stata sorprendente, visto che l'inflazione è una minaccia che può mettere in pericolo l'economia mondiale». Il presidente della Commissione ammette che nelle capitali europee ci sono punti di vista diversi sui tassi, «ma trattandosi d'inflazione - puntualizza - ho più fiducia nei banchieri centrali che nei politici». Barroso aggiunge di essere preoccupato anche per l'indebolimento del dollaro sull'euro, ma non si aspetta alcuna decisione in proposito da parte del G8, che si riunisce nei prossimi giorni nell'isola di Hokkaido, nel Nord del Giappone.
Le aspettative sull'andamento dei prezzi non sono positive. Secondo Manuel Gonzales Paramo, consigliere del board della Bce, difficilmente scenderà sotto il 4% nella zona euro prima dell'autunno. Anche la crescita economica dell'area non sarà brillante attestandosi nel 2009, prevede Gonzales Paramo, fra l'1,4 e l'1,6%. Tuttavia il governatore austriaco Klaus Liebscher non ritiene che un aumento di un quarto di punto possa deteriorare la congiuntura nell'area euro.
«La Bce - spiega a sua volta il banchiere centrale lussemburghese Yves Mersch - può far poco per influenzare i prezzi internazionali delle materie prime, ma può intraprendere passi per scoraggiare l'inflazione domestica». Nonostante il presidente Jean-Claude Trichet abbia assicurato che non sono alle viste altri rialzi dei tassi, le parole di Draghi e degli altri banchieri centrali europei nel day after sembrano concordate per lanciare un messaggio di intransigenza, soprattutto nel caso in cui le tensioni inflazionistiche dovessero aggravarsi.

Gli Italiani hanno paura di diventare poveri

Un nuovo settore assicurativo si sta aprendo in Italia: quello relativo alla
paura degli italiani di diventare poveri. Tale paura è infatti supporatata
dalle guerre ad oggi in atto, dalle grandi catastrofi ambientali. Tale
timore ha infatti portato gli italiani a chiedere alle compagnie
assicurativi quali soluzioni sono da loro previste contro lo spettro della
povertà. La paura della povertà colpisce soprattutto gli over 40 che
sentendo anche il rischi di malattie improvvise si preoccupa di non poter
più fare fronte agli impegni economici presi e di non poter mantenere lo suo
stile di vita e quello della sua famiglia.